Cartaromana

Immagine 7Sullo stesso specchio d'acqua antistante il Castello si affacciano anche gli scogli Di S.Anna, la torre di Michelangelo e l'incantevole spiaggia di Cartaromana. Il tutto costituisce un insieme difficile da dimenticare. La zona può essere raggiunta agevolmente con la nuova strada di Cartaromana, ma, per non privarsi di una piacevolissima gita in barca, di raggiungere la stessa con le barche che traghettano dal molo del Castello alla spiaggia, dopo aver costeggiato gli scogli e l'antico ninfario.


Gli scogli sono detti di S.Anna, perché nelle vicinanze si trova la chiesa dedicata alla santa protettrice delle partorienti. Un tempo gli scogli erano raggiungibili soltanto via mare e almeno una volta all'anno i fedeli si recavano alla chiesetta per implorare favori celesti. La processione per mare avveniva in occasione della festa della santa alla fine di luglio. Allora i paesani indossavano gli abiti più ricchi, addobbavano le barche con luminarie frasche e pampini e, dopo aver pregato, si riunivano sugli scogli o sulla spiaggetta per consumare il pasto a base di freschissimo pesce alla brace accompagnato con abbondanti libagioni di vino bianco. Gli scogli un tempo erano uniti alla terraferma; difatti, nei pressi i fondali sono bassi. Su quei lidi terminava l'antica città romana di Enaria, ora completamente sommersa dal mare come la vicina Baia.


Davanti alla chiesetta, là dove ora s'ergono agili pini, in una insenatura di incomparabile bellezza, v'era l'antico cimitero. Sempre nei pressi, ai tempi della civiltà greco-romana, sorgeva il ninfario dedicato alle divinità marine. Gli antichi, nella loro prudente saggezza, ritenevano che gli dei potessero alloggiare solo in luoghi di grande fascino. Nel mezzo del giardino-ninfario s'eleva la possente mole del castello della nobile famiglia dei Bovino. L'edificio è detto anche comunemente Torre di Michelangelo, perché, secondo la tradizione, v'avrebbe soggiornato Michelangelo Buonarroti. La Torre venne edificata da Don Giovanni di Guevara per ivi passare le vacanze o dedicarsi alla pesca e alla caccia.